Day of European Authors
ReadWithEurope
Di seguito è riportata la relazione di una studentessa della classe 2B linguistico relativa all'incontro con la scrittrice.
GIORNATA DEGLI SCRITTORI EUROPEI 27 marzo 2023
• Il 27 marzo 2023 il Liceo Piero Gobetti di Genova ha ospitato la scrittrice
Veronica Garreffa.
• Veronica Garreffa è un’autrice nata a Genova il 12 settembre 1995. È
laureata in scienze della comunicazione, ha ottenuto un master a Verona e
la sua saga (attualmente di 3 libri, ma con l’idea del 4° e del 5°) è
intitolata “La guardiana dei draghi”, la cui protagonista è Hope,
l’incarnazione del bene e del male.
• Veronica è un’autrice molto simpatica che ci ha raccontato la sua
esperienza, ha ascoltato le nostre opinioni e ha risposto a tutte le nostre
domande in modo preciso e coinciso. In particolare le sono grata per aver
risposto in modo molto dettagliato e onesto alla domanda su quanto fosse
stato travagliato il percorso di pubblicazione del suo primo libro.
• Grazie a questo giorno ho imparato molte cose non solo riguardo alla
scrittura, ma anche per la vita di tutti i giorni. Un’esperienza del genere
non è da tutti i giorni e per questo ringrazio chi l’ha organizzata, spero di
avere in futuro altre occasioni simili. Certe esperienze non servono solo
per capire come si scrive e come si pubblica, perché ascoltare i percorsi
degli altri può essere una motivazione per noi, una motivazione per
pensare: “se è riuscita lei a realizzare il suo sogno, perché non dovrei
farcela anche io?”. Infatti trovo sempre utilissimo ascoltare parte della
vita degli altri, soprattutto se sono adulti, questo perché si possono
imparare molte cose dalle esperienze altrui; ad esempio, come dicevo
prima, si può imparare a non mollare mai i propri sogni e passioni, perché
non importa quanto sia difficile raggiungerli, se è qualcosa che ti
interessa davvero, dopo aver superato milioni di ostacoli ce la farai. È ciò
che credo anche io.
• Veronica si è dimostrata gentile e carina nei confronti di tutti, all’inizio è
partita da sé, presentandosi e cominciando a spiegare in cosa consistesse
il suo lavoro. Ci ha dato la possibilità di vedere i suoi libri dal vivo,
osservarne le copertine e tenerli in mano, per farci un’idea di come
fossero strutturati. Ha continuato esponendoci la trama e il genere dei
libri, per poi farci leggere degli spezzoni. Veronica ci ha anche raccontato
che alcune scene dei suoi libri e la trama, senza nasconderci che alcuni
passaggi sono ispirati a opere molto famose come Dragon Ball e One
Piece, oltre al fatto che le copertine sono ispirate a Twilght.
• In classe, abbiamo letto assieme uno spezzone del primo libro e il prologo
del terzo, questo anche per aiutarci a capire lo stile di scrittura e
invogliarci a leggerli. Nel mio caso ci è riuscita alla grande.
• Mi sono fatta l’idea che valga la pena acquistare i suoi libri, lo stile di
scrittura mi piaceva un sacco e il prologo del terzo libro mi ha fatta
incuriosire tantissimo! Se avrò i soldi credo proprio che li comprerò e li
leggerò.
• Dopo la fine delle attività previste, Veronica ha lasciato tutto il resto del
tempo disponibile a noi e alle nostre domande, così siamo riusciti a capire
che tipo di persona fosse. Non è stato solo un incontro espositivo, è stata
una vera e propria conversazione tra una scrittrice e degli studenti, non
sembrava per nulla un’attività scolastica, pareva a tutti gli effetti una
normale conversazione tra grandi amici, anche grazie alla sincerità e alla
simpatia di Veronica.
Alla fine della lezione e delle domande, Veronica ha fatto un
autografo a tutti noi, e a me ha scritto anche di credere sempre nei miei
sogni e di non mollare mai. Oltre ha questo si è anche offerta di fare una
foto ricordo con chi volesse.
• Nel complesso questo incontro mi ha anche fatto ricordare una frase che
mi disse una volta la prof d’italiano e latino: se non sono io a credere in
me stessa, allora nessuno lo farà al posto mio, e ha ragione. Ricordo
ancora bene quella frase perché mi è rimasta impressa e difficilmente la
scorderò.
• Avrei tanto da imparare, e grazie a Veronica ho capito tanto sul mondo
dell’editoria, e ho compreso cosa fare e cosa non fare se voglio
pubblicare il mio libro.
• Grazie alla sua spiegazione ho capito a che tipo di casa editrice potrei
affidarmi e quale evitare.
Lei ci ha spiegato infatti che ci sono due tipi di editore:
il primo che ti corregge il libro, te lo impagina, ti fa la copertina e tutto il
resto senza chiedere soldi, perché investe con la vendita del libro, infatti
solo una piccola percentuale va all’autore.
il secondo ti assicura che pubblicherà il tuo libro ma solo se lo paghi, e
dopo la pubblicazione rimarrai da sola a farti pubblicità, senza supporto.
Lei ci ha raccontato addirittura che il suo primo editore, un po’ truffaldino,
aveva pure editato male. Grazie a lei, so cosa dovrei fare per evitare di essere
truffata. Ho imparato anche che il fallimento va accettato, se il mio libro viene
rifiutato non è la fine del mondo, e questo principio vale anche con tutti gli altri
sogni. Se io ci credo davvero, so di potercela fare. Se non credo io nel mio libro
non ci crederà nessuno. Magari ora non è perfetto, ma io so per certo che ha
molto potenziale. Grazie a Veronica ho compreso che io non dovrei spedire il
mio libro a 47 case editrici senza ritegno, ma che prima dovrei studiarmi per
bene la casa editrice e vedere che tipo di libri pubblica. Da come l’ho vissuta
io, questa esperienza è assolutamente da rifare, e la rifarei anche adesso.
Magari a chi non legge e non ama scrivere può non interessare, ma io penso
che sia sbagliato. Ascoltare certe esperienze non serve solo per imparare a
scrivere, serve per imparare che la volontà fa la differenza in tutto, il percorso è
sempre travagliato, tuttavia, se saremo determinati, allora ce la faremo.
Sono molto d’accordo sull’idea di riavvicinare i giovani al mondo della
lettura e della scrittura, trovo che troppe persone siano più interessate a
scorrere su TikTok, a mettere i mi piace su Instagram, quando invece
sarebbe molto più interessante leggere un bel libro. Secondo me il
problema di molti è che si arrendono dopo aver letto poche pagine di un
libro, senza prima provare a leggerne un altro. Un libro può piacere e non
piacere, io amo leggere eppure ci sono comunque libri e autori che
detesto. Chi non prova a leggere almeno più due libri, non può sapere se
leggere è bello o no, perché il piacere di un libro può dipendere anche dal
genere, dallo stile di scrittura, dall’autore, dal momento che stiamo
vivendo e da moltissimi altri fattori! Anche io ho un sacco di libri, autori
e generi che non mi sono piaciuti, ma non per questo ho smesso di
leggere. La lettura dev’essere piacevole, rilassante e un modo per vivere
un’altra vita e abbandonare momentaneamente la realtà, o almeno io la
vivo così, e mi dispiace che in troppi si perdano questa esperienza
meravigliosa.
Questa giornata mi ha aiutata anche a condividere con qualcuno la storia
di come è nata la mia passione per la scrittura. E’ la mia passione più
grande. Ho scoperto che io e Veronica abbiamo storie molto simili. Ho
cominciato appassionandomi alla lettura. Appena ho imparato a leggere
non facevo altro dalla mattina alla sera. Col tempo questa passione si è
evoluta e ho iniziato a scrivere. Prima brevi storielle, poi le mie idee e da
lì il passaggio è stato immediato: le idee sono diventate racconti.
Ricordo ancora la mia prima storiella scritta, di circa 10-15 righe,
intitolata: “Alla scoperta di Taddeo”. Ancora mi chiedo da dove ho tirato
fuori un nome tanto strampalato. Fatto sta che da lì non ho più smesso di
scrivere, i racconti si facevano più lunghi e dettagliati, finché a 11 anni ho
buttato il primo capitolo di un libro che intitolai: “Due fratelli
inseparabili”. All’inizio non ero seria, erano idee stupide, era uno scherzo.
Eppure, rileggendo quello scherzo due anni dopo, a 13 anni, capii che io
non volevo limitarmi solo a leggere e fare da spettatrice, io volevo
trasmettere agli qualcosa di me. Presi quello “scherzo” in mano e
cominciai a modellarlo, a unire le idee vecchie a quelle nuove, e
nell’estate del 2021 terminai la prima bozza. Ho capito che la mia
passione era la mia strada in questo modo.
Il titolo è rimasto invariato perché mi piace, e per me è come un ricordo
della Francesca di 11 anni che pensava fosse tutto uno scherzo con
qualche buona idea. Il mio primo libro è ancora in fase di revisione,
perché quando lo spedirò voglio aver tolto ogni buco di trama e voglio far
coincidere tutto, voglio che abbia un senso e che riesca a trasmettere i
messaggi che voglio mandare.
La storia di Veronica è molto simile alla mia e mentre la ascoltavo ho
rivissuto tutta nella testa, per questo ho avuto il piacere di raccontarla.
In conclusione, posso dire con certezza che tutti dovrebbero partecipare a
questa attività, è un’occasione unica, preziosa. Io l’ho amata e spero di
non essere l’unica, la rifarei non so quante volte. Spero che questa attività
si possa ripetere anche l’anno prossimo, per ascoltare una nuova storia e
avere più motivazione a credere nei propri sogni per realizzarli!
27 marzo 2023
Relazione di Francesca Sofia Pisanello